Primo piatto calorico ed invernale tipicamente montanaro che può essere realizzato nelle varietà onnivora, vegetariana, vegana.
Partiamo con la definizione, non sempre facile a causa della meravigliosa variabilità della lingua italiana in base alla latitudine, del cavolo verza da utilizzare. Si tratta di questa variante (foto di Wikipedia).
E veniamo agli ingredienti:
- Mezza Verza;
- Due Patate già lessate;
- Pasta;
- Pancetta e Pecorino (variante onnivora);
- Solo Pecorino (variante vegetariana);
- Niente di più (variante vegana).
Procedimento: togliete le foglie esterne della verza e tenetele per altre meravigliose preparazioni, tagliate in due il cesto centrale ed affettatene una metà finemente. Mettete a bollire l’acqua salata per la pasta ma immergetevi la verza tagliata e cucinate per 10 minuti circa. Nel frattempo, in una padella fate saltare abbondante olio, qualche pezzo di pancetta (variante onnivora), copioso aglio e le patate già lessate tagliate a pezzetti. Quando pronte, unite le verze (senza buttare l’acqua di cottura) e continuate a cucinare. Cuocete la pasta nell’acqua di cottura delle verze. Quando è al dente scolatela e finite la cottura a fuoco vivo per due minuti nella padella, amalgamando il tutto con poca acqua di cottura.
Abbondate di pepe nero. Servitela con generosa spolverata di pecorino (per la variante vegetariana) o così come si trova (variante vegana).
Impiattate cantando “Quel mazzolin di fiori” o “Tapum” per i nostalgici dell’unificazione. D’obbligo vino rosso e grandi manate sulle spalle, alla montanara.